Echi dal convegno triveneto sulla famiglia

Domenica 21 maggio 2023, presso l’Istituto salesiano San Marco a Mestre, si sono riuniti numerosi operatori pastorali provenienti dalle quindici Diocesi del Triveneto per vivere una giornata di approfondimento sul recente documento “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”, prodotto dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita.

La Commissione regionale per la pastorale della famiglia e la vita ha inteso organizzare un evento che mettesse al centro dell’attenzione la concretezza del vissuto famigliare come luogo originario per l’annuncio del Vangelo: “L’arte di viversi accanto. Spazi di casa, spazi di vita. I sentieri possibili per abitare la famiglia”. Il tema è stato sviluppato dai relatori: mons. Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia, insieme ai coniugi Oreglia, esperti operatori di pastorale famigliare. 

È stata una pagina del libro di Tobia (Tb 5,17b-23) a dare l’avvio ai lavori della giornata. Nel corso della preghiera mattutina mons. Pierantonio Pavanello, vescovo di Adria-Rovigo, ha fatto riferimento all’episodio in cui Tobi conforta la moglie, invitandola a non rattristarsi a motivo della partenza del figlio Tobia: “un angelo buono lo accompagnerà, il suo viaggio andrà bene e tornerà sano e salvo” (Tb 5,23). Su questa scia mons. Dianin ha sviluppato la sua riflessione ponendo un’attenzione particolare verso coloro che sono chiamati ad accompagnare le giovani coppie verso (e nel) matrimonio cristiano. Il Vescovo ha insistito sulla necessità di sapersi accostare alle giovani coppie a partire dal loro specifico vissuto, con affetto, competenza e discrezione per far emergere sempre più, in chiave “catecumenale”, a nome della comunità cristiana, il vangelo della famiglia. Dovrebbe essere proprio questo il contesto entro il quale leggere il documento del Dicastero. 

I coniugi Oreglia hanno completato il percorso tracciato dal Vescovo, presentando una relazione incentrata sull’immagine della fiaccola e del faro: “La Chiesa è una luce perché sul suo volto si riflette la luce di Cristo. Questa luce però può essere intesa in almeno due modi che non si escludono, ma che sono differenti. Innanzitutto, come faro, la cui caratteristica è quella di dare luce, ma di essere fermo… Ma può essere intesa anche come fiaccol. Essa fa luce camminando là dove sono gli uomini”.

I laboratori del pomeriggio, suddivisi in 6 ambiti (conoscere, sognare, incontrare, bene-dire, sentire, pregare), hanno permesso di entrare ulteriormente nelle tematiche proposte, aiutando i presenti a tradurre la dimensione “catecumenale” in modo propositivo e dinamico entro le dinamiche famigliari. Ogni gruppo, infine, ha condiviso in assemblea il risultato (una “perla”) di quanto discusso ed emerso. La giornata è culminata nella celebrazione eucaristica presieduta da mons. Pavanello. 

Un particolare ringraziamento va al gruppo “Animatema di Famiglia”, composto da alcuni giovani che hanno saputo animare i ragazzi presenti con una serie di attività educative legate al tema della giornata.

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