La “salvaguardia dell’editoria minore”: convegno a Zelarino

“La salvaguardia dell’editoria minore fra innovazione e sostenibilità” oppure nel titolo più sintetico “La deontologia vista dai “minori”. Si è rivelata molto feconda la tematica scelta dall’Ucsi trentina guidata da Giustino Basso e dalla Commissione triveneta per le Comunicazioni Sociali, coordinata dal segretario Piergiorgio Franceschini, per un convegno di aggiornamento che ha riunito a Zelarino (Venezia) venerdì scorso quasi un centinaio di operatori della comunicazione sociale. C’erano molti colleghi di testate laiche che hanno potuto attingere ai richiami etici di Papa Francesco ma cogliere anche il valore della presenza sul territorio di varie testate cattoliche. Sono più di quindici quelle del Triveneto ed hanno tutte una gloriosa tradizione e una forte penetrazione come ha illustrasto nella sua relazione introduttivo l’Arcivescovo emerito di Trento Luigi Bressan, che è anche da tre anni presidente della Commissione triveneto.

La giornata di lavoro ha goduto degli stimoli di Vincenzo Corrado, il laico chiamato al posto di don Ivan Maffeis alla guida dell’Ufficio CEI per le comunicazioni sociali. Con convinzione e pacatezza ha rilanciato l’impegno dei giornali erroneamente ritenuti “minori”, indicando tre caratteristiche da sviluppare con decisione: la prossimità, che significa vicinanza ai problemi delle persone; la progettualità, che comporta un discernimento attento dei percorsi da intraprendere e infine la creatività, per evitare di implodere nell’autoreferenzialità. Sul piano deontologico ha messo in guardia dei pericoli dell’approssimazione, dell’intolleranza e dell’esasperazione dei conflitti, riprendendo l’immagine bergogliana del comunicatore come “buon samaritano”. Un esempio lo si è avuto nel percorso professionale di Maurizio Di Schino, segretario nazionale UCSI, ma anche nei grintosi richiami al coraggio del presidente di FNSI, Sindacato dei Giornalisti, Giuseppe Giulietti: “Chiediamo norme per garantire il futuro alla professione, perché oggi mancano norme che prevedano interventi sull’occupazione e sulla tutela delle voci delle differenze, fondamentali su temi come marginalità, povertà, pace».

Nel pomeriggio un suggestivo approfondimento del prof. Giuseppe Tognon sul valore della territorialità e una proiezione nel futuro dell’esperto  Draghi secondo il quale il bisogno di informazione nel nostro Paese è ancora molto alto: si tratta di sapero intercettare, senza rinunciare allo strumento pensoso della carta, ma sapendolo affiancare in modo equilibrato ad una presenza nella rete.  Per Draghi la prospettiva è quella di essere presenti con una multipiattaforma, che possa veicolare un contenuto forte in forme diversificate per pubblici anche specifici.

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