Mons. Michele Tomasi è il nuovo vescovo di Treviso

Mons. Michele Tomasi è il nuovo vescovo eletto di Treviso. Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi veneta presentata da mons. Gianfranco Agostino Gardin e ha nominato quale suo successore l’attuale vicario episcopale per il clero della Diocesi di Bolzano-Bressanone.

Ad annunciarlo oggi alle 12 a Bolzano – in contemporanea con la Sala Stampa Vaticana e la Diocesi di Treviso – è stato il vescovo mons. Ivo Muser. “Caro don Michele, non ti lascio partire facilmente – ha detto rivolgendosi al vescovo eletto –. Cosa ti auguro in questo momento? Che tu non possa mai dimenticare le tue radici, la tua famiglia, i tuoi genitori che ho conosciuto. Tuo papà, scomparso qualche anno fa e tua mamma, morta all’improvviso poche settimane prima della tua ordinazione sacerdotale. Ti auguro di non dimenticare mai le tue radici nella parrocchia in cui hai mosso i primi passi nella fede, che sono importanti anche per un futuro vescovo. Ti auguro di non dimenticare la cattedrale di Bressanone, di cui sei canonico e dove sei stato ordinato diacono e sacerdote”.

Ricordando i tanti incarichi che sono stati affidati in questi anni a mons. Tomasi, il vescovo Muser ha sottolineato come questi “dicano molto sulla tua umanità, preparazione e competenza teologica”. “Ti auguro che la tua nuova Chiesa – ha quindi proseguito il vescovo di Bolzano-Bressanone – ti accolga a braccia aperte non come un funzionario, un capo scelto dal Papa, ma come un testimone del Vangelo. Ti accompagnino Maria, i nostri santi patroni Cassiano e Vigilio e s. Liberale, patrono di Treviso. Ti accompagni s. Freinademetz e i nostri beati Josef Mayr-Nusser e Enrico da Bolzano. Quest’ultimo accomuna le nostre due Diocesi. Il beato Enrico si è trasferito da Bolzano a Treviso e lì è diventato santo. Questo è quello che auguro a te, di diventare santo. Perché questa è la prima vocazione di ogni cristiano, su cui si basano tutti i ministeri”.

“Per me è stata una vera sorpresa. Mai avrei immaginato che il mio nome sarebbe arrivato a sud di Borghetto”. Mons. Michele Tomasi, bolzanino di 54 anni, vescovo eletto della Diocesi di Treviso, ha ricevuto la chiamata dalla Nunziatura apostolica in Italia lo scorso 24 giugno, mentre si stava recando in treno a Roma per il pellegrinaggio con i giovani preti organizzato dalla Diocesi in occasione dell’anno pastorale sulle vocazioni. L’accettazione dell’incarico è avvenuta lunedì scorso a Roma. “È stata una settimana molto lunga – racconta mons. Tomasi –. Il nunzio ha anticipato tutte le mie obiezioni. Confesso che avevo grande desiderio di rinunciare, anche se poi fai fatica a pensare come dire di no. In quel momento ho pensato quante volte ho dovuto fare la fatica di comunicare a un sacerdote il suo trasferimento e di chiedergli di lasciare una parrocchia per andare in un’altra. Ho pensato poi al tema pastorale di quest’anno, ‘Dono chiamata missione’”.

“Faccio fatica ad andare via da qui, dove è la mia vita – prosegue mons. Tomasi – mi sento sudtirolese e altoatesino. Faccio parte di questa Diocesi e di questa terra. Insieme abbiamo investito tanto per portare avanti il dialogo e la convivenza tra i vari gruppi. Non riesco a pensarmi via di qua. Non desidero andare via, però la mia vocazione è da sempre quella di annunciare il Vangelo. E su questo ho impegnato la mia vita. Se ora vengo chiamato a portare la Buona Notizia a Treviso, allora sono pronto a farlo”.

Mons. Tomasi ha incontrato in questi giorni mons. Gardin, insieme al quale ha iniziato a conoscere la sua nuova Diocesi. Ascolto e conoscenza sono ora le priorità che mons. Tomasi si è posto come vescovo eletto di Treviso. Appresa la nomina ha inviato una lettera di saluto alla sua nuova comunità diocesana. “Spero di riuscire a dedicare molto tempo all’ascolto, alla conoscenza, al comprendersi – spiega –. Sono consapevole dei miei limiti e so che presto li conosceranno anche a Treviso. Con me porto un bagaglio di ricchezza e di umanità, che è la dote principale di questa terra e di questa Chiesa”.

Un ringraziamento particolare, mons. Tomasi lo ha rivolto oggi al vescovo Muser. “Quando sono stato ordinato sacerdote eri rettore del Seminario maggiore – ha detto –. In tutti questi anni mi hai dato tanta fiducia e di questo ti ringrazio”. Poi si è rivolto al vicario generale, don Eugen Runggaldier. “Anche con te, Eugen – ha proseguito – ci siamo sempre capiti e abbiamo collaborato molto bene. Siamo riusciti a costruire un bel clima e, insieme, abbiamo lavorato per costruire la Chiesa”.

Al momento non è stata ancora fissata la data dell’ordinazione episcopale di mons. Tomasi. “Non ho ancora scelto il mio motto episcopale – spiega – ci sto pensando in questi giorni. Ricordo bene, però, la frase che scelsi per la mia ordinazione sacerdotale: ‘Non siamo padroni della vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia’. Una frase che mi ha sempre accompagnato in tutti questi anni”.

Biografia

Nato nel luglio 1965 a Bolzano, terzo di tre fratelli, don Michele Tomasi ha studiato a Bolzano e a Udine nel periodo delle scuole medie. Dopo la maturità classica ha frequentato a Milano l’Università Bocconi e si è laureato in Discipline economiche e sociali. Perfettamente bilingue, dopo un anno di servizio civile è entrato in Seminario ed è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1998 a Bressanone.

Le sue tappe in Diocesi:

1998-2006: cooperatore e parroco nella parrocchia di Santo Spirito a Merano

2006-2010: cooperatore nel decanato di Vipiteno. In questo periodo ha anche frequentato gli studi di dottorato all’Università di Innsbruck, sempre in dottrina sociale (dottorato concluso nel 2017)

2005-2008: assistente spirituale delle ACLI

2007-2008: consulente spirituale dell’UCID (imprenditori cristiani)

2010-2016: Rettore del Seminario maggiore a Bressanone e responsabile diocesano per la pastorale vocazionale

2012-2016: Vicario generale di lingua italiana

Dal 2016: Vicario episcopale per il clero, cura i rapporti con i sacerdoti e i diaconi, gli avvicendamenti, la formazione e il loro inserimento nei nuovi incarichi

Dal 2000 è docente di dottrina sociale della Chiesa allo Studio teologico-accademico di Bressanone e dal 2011 canonico del Duomo di Bressanone. Dal 2018 è anche assistente spirituale de “La Strada-Der Weg“ e incaricato diocesano FACI (Federazione delle Associazioni italiane del clero).

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