Premio Giornalistico Nazionale “Natale UCSI 2020” – Per un giornalismo solidale, alla memoria di Giuseppe Faccincani

La pandemia non ha fermato il Premio Natale Ucsi, premio giornalistico nazionale promosso dall’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana), sezione di Verona, che anche quest’anno ha attratto 154 candidature da tutta Italia. La scorsa settimana, nella Sala Blu di Palazzo Barbieri, pur in forma ristretta e nel rispetto delle procedure anti-Covid, si è svolta la cerimonia di premiazione.

I vincitori della XXVI edizione, premiati in videocollegamento, sono stati: Emanuele Roncalli de L’Eco di Bergamo (Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Stampa), Anna Maria Cremonini della Tgr Rai Emilia Romagna (Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Tv), Cristina Carpinelli di Radio24 (Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Radio), Felice Florio della testata web Open.online (premio speciale Targa Athesis), Linda Marino, del settimanale F (premio speciale Il Genio della donna-Fondazione Banca Popolare di Verona), e Luigi Accattoli (premio speciale della Giuria “Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”), giornalista vaticanista, autore di tre antologie intitolate Cerco fatti di Vangelo, che oggi sul suo blog www.luigiaccattoli.it raccoglie “Storie di pandemia”.

Assegnate anche tre menzioni, andate a Mariangela Bonfanti, Elena Miglioli e Maura Bertanzon.

«I media sono lo specchio della nostra società, ed è per questo che molti contributi candidati a questa edizione non hanno potuto prescindere dall’emergenza sanitaria che ci attanaglia da inizio 2020, e che ci impedisce di lavorare con la consueta serenità», ha commentato in streaming il presidente della Giuria del Premio don Bruno Cescon, attestando l’eccellente qualità di tutti i servizi pervenuti. «La pandemia di per sé non è certo un bene, ma ci spinge ancora una volta a interrogarci sul senso della vita e della morte, sulla precarietà dell’essere umano. I lavori candidati, infatti, più che cavalcare la notizia del terribile flagello, ne hanno messo in luce l’aspetto più umano, solidale, affettivo e anche emotivo. Pertanto, anche quest’anno, abbiamo premiato l’informazione corretta, seria, documentata. Abbiamo constatato – ha proseguito Cescon – che sono aumentate le informazioni, ma forse non l’informazione. Il nostro premio, si inserisce dunque in questa grande corsa dei sistemi di comunicazione, vecchi e nuovi, di informare sulla valanga di avvenimenti che si stanno susseguendo a livello mondiale, senza lasciarsi da essi travolgere».

«Nel nuovo scenario segnato dal Covid, abbiamo sentito esperti che hanno detto di tutto e il contrario di tutto», ha quindi rimarcato Federico Sboarina, sindaco di Verona, introdotto da Stefano Filippi, presidente dell’Ucsi Verona. «Io stesso ho dovuto modificare la mia comunicazione istituzionale, per non ingenerare il panico. Mai come ora c’è davvero bisogno di dare messaggi di positività. E io ringrazio i premiati per aver saputo fare questo anche in tempo di “guerra”».

«In tempi segnati da una pandemia che sembra precludere il futuro, questo tipo di giornalismo va premiato perché controcorrente: racconta il positivo che continua ad essere presente, conforta e dà speranza – ha detto Adriano Tomba, segretario generale di Fondazione Cattolica Assicurazioni, sostenitrice del Premio Natale Ucsi fin dalla prima edizione -. Il “bene” è presente nel mondo ma è discreto, si fa vedere e sentire poco. Per coglierlo occorre comprendere la realtà nel suo significato. Una volta scoperto e svelato riempie la vita e stimola a ricercarlo sempre più».

Presenti anche Maurizio Marino, presidente di Fondazione Banca Popolare di Verona e Luca Mantovani, caporedattore de l’Arena, intervenuto in nome del Gruppo editoriale Athesis, ha spiegato: «Si parla tanto di informazione ai tempi del Covid. L’impegno del nostro gruppo è stato quello di fare soprattutto una informazione di servizio. E in occasione del Natale abbiamo intenzione di portare molte pagine di storie “positive”».

In videomessaggio, monsignor Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, ha auspicato che «tutti coloro che si ispirano al Vangelo portino il senso dell’incarnazione, e cioè la fedeltà ai fatti. Stiano con i piedi ben impiantati nella storia dell’uomo, ma sempre intravvedendo in ogni evento quel frammento di luce e di bontà che è in ciascuna persona». E nello specifico dei giornalisti cattolici ha detto: «a loro spetta il compito di saper cogliere anche il mistero pasquale, «partecipando dell’immensa sofferenza del genere umano, comunque si manifesti. Descrivendola e rendendola viva. Ma sempre con una apertura alla speranza».

Da remoto sono giunti i saluti di Lucio Bussi, consigliere dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, e di Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine Giornalisti del Veneto (ordini patrocinatori del Premio), che ha lodato l’impegno di Ucsi Verona, «in una fase difficile come questa, nel corso della quale l’informazione sta vivendo cambiamento epocali, ancora più indispensabile». E rivolgendosi al primo cittadino scaligero ha osservato: «Vero che, talvolta, ci sono eccessi che riguardano anche l’informazione professionale, ma nel complesso in giornalisti hanno garantito ai cittadini un’informazione completa e corretta, nonostante le difficoltà con cui sono costretti a lavorare e un contesto ancor più difficile, nel quale le certezze scientifiche sono poche e i primi a dare messaggi contraddittori e allarmistici sono i rappresentanti politici, molti dei quali interessati ad ottenere un ritorno di voti dalle emergenze».

Collegati anche il presidente di Ucsi Veneto Domenica Vita e  la presidente dell’Ucsi nazionale Vania De Luca, presidente dell’Ucsi nazionale (patrocinatore del Premio): «Grazie per quella dimensione glocal, nata cioè localmente, e poi divenuta di rilevanza nazionale. Spirito che potremmo dare a tante iniziative Ucsi nei territori, perché la nostra associazione vive nei territori. Quello che viviamo attualmente è un periodo non previsto e difficile da tanti punti di vista. Ma la gioia non deve abbandonarci. Come ci fa comprendere Papa Francesco, la gioia non è non vedere tutto ciò che on funziona, ma è quella pena che attraversa anche quel giornalismo di bone notizie che il Premio di Ucsi Verona promuove, che vuol dire – nei contesti drammatici – aiutare a vedere quel germe di speranza che è in tante espressioni di solidarietà e manifestazioni che tendono alla coesione sociale».

Un augurio anche da mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento nonché delegato CET per le Comunicazioni Sociali: «In questo momento difficile per tutta l’umanità la dimensione che siamo chiamati a recuperare è l’umiltà, ma non nel senso di ‘persone deboli’, bensì di virtù alta, di chi riconosce che l’altro è la sua libertà, di chi ospita l’idea dell’altro senza camuffarla e tradirla, di chi ha rispetto per la storia e il pensiero dell’altro, e fa di tutto perché questi possa esprimere se stesso». Quindi il conferimento a distanza dei riconoscimenti, con la recita delle motivazioni. Particolarmente toccante la testimonianza di Luigi Accattoli, Premio speciale Giornalisti e Società 2020: «Ho fatto 17 giorni in ospedale per la polmonite da Covid, avevo perso completamente la capacità di parlare, ora sto recuperando – ha dichiarato, con un filo di voce -. Fin dal marzo scorso ho immaginato che mi sarei dovuto occupare delle storie di pandemia, con lo stesso spirito con cui, per molti anni, ho seguito i “fatti di Vangelo”. In questa stagione straordinaria di bene e di male, mi era infatti sembrato necessario un cuore puro e uno sguardo limpido, per cogliere manifestazioni di bene che non avevano precedenti, che erano specifiche di una situazione drammatica. E le ho raccolte nel mio blog, per un totale di 60, mirando a quelle che avevano un elemento testimoniale più vivo, tra cui i messaggi che alcune delle persone morte hanno lasciato, tenendo conto che la grande maggioranza non ha potuto farlo».

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